Via di Monte d’Oro

ospizio di liegi su via di monte d'oro

Via di Monte d’Oro collega la piazza omonima al Largo della Fontanella di Borghese, costeggiando il fianco sinistro del nobile Palazzo Borghese, motivo per il quale in passato era denominata via della Catena di Borghese, per l’antica usanza di sbarrare gli accessi ai palazzi nobili allorché il proprietario era assente. Dopo un breve periodo durante il quale questa via assunse il nome di vicolo Nuovo, venne denominata Via di Monte d’Oro per la presenza di un albergo così denominato, uno dei più illustri di Roma, già esistente ai tempi di Leone X (inizio del XVI secolo) e sicuramente in funzione fino al XVIII secolo. Nella seconda metà dell’Ottocento la medesima denominazione di Monte d’Oro fu utilizzata anche da un’osteria, passata alla storia principalmente per un suo illustre frequentatore, ovvero Giovanni Pascoli. All’angolo tra la via e l’omonima Piazza di Monte d’Oro, si trova un palazzetto conosciuto come Ospizio di Liegi (nella foto sopra), un edificio costruito nel 1699 da Lamberto Darchis, notaio del Sacro Palazzo Apostolico, e ristrutturato nel 1854 da monsignor Francesco Saverio De Merode per realizzare un ospizio aperto ai compatrioti di Liegi in pellegrinaggio a Roma.

lapide sull'ospizio di liegi su via di monte d'oro
1 Lapide sulla facciata

La lapide apposta sulla facciata (nella foto 1), corredata dallo stemma araldico dell’arcivescovo De Mérode, così recita: “HAS AEDES VEN COLLEGI LEODIENSUM A LAMBERTO DARCHIS AN SAL MDCIC IN URBE INSTITUTI RESTAURANDAS CURAVERUNT XAVERIUS DE MERODE BRUXELLEN A CUBICOLO PII IX PONT MAX PETRUS MONAMI LEOD PICTOR FRANCISCUS TERWANGNE LEOD TRAPEZITA COLLEGIO REGUNDO PRAEPOSITI ANNO CHRISTIANO MDCCCLIV”. L’edificio, il cui ingresso è situato al civico 16 della via, ha mantenuto la struttura originaria con il pianterreno ed il cantonale bugnato, tre ordini di finestre ed il bel cornicione a mensole; tra il pianterreno ed il piano nobile si trova una fascia marcapiano con ricca decorazione, mentre la sopraelevazione risale alla ristrutturazione ottocentesca.