Via dei Banchi Nuovi

via dei banchi nuovi

Il nome di “Banchi”, esteso alla zona che comprende anche via del Banco di S.Spirito e via dei Banchi Vecchi, si riferisce, appunto, ai banchi dove negozianti, banchieri, notai, scrivani e mercanti di ogni genere esercitarono i loro affari, sfruttando la vicinanza di S.Pietro: non pochi qui, come ad esempio Agostino Chigi, fecero la loro fortuna. Via dei Banchi Nuovi corrisponde al tratto iniziale dell’antica “via papalis” o “Pontificia”, così chiamata per i cortei pontifici che vi passavano per la cavalcata “di possesso” che il nuovo papa effettuava, in qualità di Vescovo di Roma, per recarsi da S.Pietro alla basilica di S.Giovanni in Laterano; la via costituì anche la metà del cosiddetto “Canale di Ponte” insieme alla via del Banco di S.Spirito. La via prese il nome di Banchi Nuovi allorché il trasferimento della Zecca Pontificia da palazzo Sforza-Cesarini al palazzo del Banco di S.Spirito indusse i banchieri fiorentini ad aprire i loro uffici di cambio in questo tratto di strada.

casa di maderno a via dei banchi nuovi
1 Casa di Maderno

Vi ebbero banco gli Spannocchi con il loro impiegato Agostino Chigi, poi proprietario del banco stesso ed immensamente ricco; vi abitò l’Aretino, fuggito da casa Chigi dopo aver rubato una coppa d’argento; vi abitò il grande architetto Carlo Maderno in quella casa, al civico 3 (nella foto 1) risultante dall’unione di due corpi di fabbrica, uno realizzato nel Cinquecento per la Compagnia della Pietà dei Fiorentini, al quale fu unito un secondo edificio adiacente, proprio ad opera del Maderno. In passato la facciata del palazzo era adorna di stucchi e finestre architravate di timpani con gli stemmi araldici di famiglia.

finestre di casa maderno a via dei banchi nuovi
2 Finestre della Casa di Maderno

Oggi l’edificio si presenta con un bel portale bugnato a sesto semicircolare con stemma, sovrastato dall’iscrizione che ricorda il restauro avvenuto nel 1901 (RESTAURATA A.D. MCMI), con le finestre (nella foto 2) del primo piano arcuate e in travertino, binate le due centrali e singole le laterali, semplici quelle del terzo piano sotto un ricco cornicione. Una lapide appostavi nel 1997 dal Comune di Roma e dal Comune di Capolago (dove il Maderno nacque nel 1556) ricorda che “CARLO MADERNO, PROTAGONISTA DELLA PRIMA ETÀ BAROCCA, ARCHITETTO DELLA BASILICA DI SAN PIETRO E DI INSIGNI PALAZZI NOBILIARI, QUI VISSE“.