Via della Vetrina

via della vetrina

Il toponimo di Via della Vetrina, che collega via dei Coronari a via di Monte Giordano, deriva da un evento che al popolo dovette sembrare talmente singolare da dedicargli la via: un’osteria qui situata, prima fra tutte le botteghe di Roma, collocò dinanzi all’ingresso una vetrina tramite la quale i passanti potevano non soltanto osservare l’interno ma anche le specialità ivi offerte. Questa via anticamente era un vicolo, denominato “della Pallacorda del Fico” in relazione al vicino ed omonimo Teatro in Vicolo del Fico, probabilmente ricavato da un’antica arena per il gioco della pallacorda, antenato dell’attuale gioco del tennis.

casa di petrus paulus ennius a via della vetrina
1 Casa di Petrus Paulus Ennius

Nella foto in alto sotto il titolo, in primo piano, al civico 16 di Via della Vetrina, è situato il cinquecentesco edificio conosciuto come “Casa di Petrus Paulus Ennius”, dal nome del proprietario inciso sull’architrave del bel portale marmoreo (nella foto 1). Ai lati vi sono due porticine di bottega sovrastate da finestre cieche.
Segue, al civico 19, Palazzo Tanari (nella foto in alto l’edificio in secondo piano), costruito nel Seicento per questa famiglia originaria di Treviso e trasferitasi a Roma nel Cinquecento, dove ebbe cardinali e conservatori in Campidoglio tra la fine del Seicento e la metà del Settecento. L’edificio sviluppa su tre piani e due ammezzati in un originale prospetto che segue l’andamento curvilineo della via e termina con un’altana.

lapide su palazzo tanari a via della vetrina
2 Lapide sulla facciata di Palazzo Tanari

Le finestre aprono su fasce marcapiano e sono a cornice semplice: notare una targa (nella foto 2) posta tra le due finestre del primo piano, proprio sopra la fascia marcapiano, la cui iscrizione ricorda che questo è un “CASAMENTO DI LUIGI ROSSINI LIBERO DA OGNI PESO E CANONE N° IV“. Non sappiamo con certezza se l’incisore ravennate Luigi Rossini, che con grande abilità immortalò tanti luoghi di Roma, abbia vissuto in questo edificio o lo abbia soltanto acquistato come investimento: possiamo invece affermare con certezza che dimorò al civico 138 di via Sistina. Al pianterreno aprono il portale, con cornice marmorea, ed altri due ingressi, contornati da varie finestrelle rettangolari disposte asimmetricamente. Caratteristico invece l’angolo destro dell’edificio ornato di bugne che dal pianterreno salgono fino al primo marcapiano e talmente atipico rispetto al resto del palazzo da ipotizzare che appartenesse ad un edificio preesistente.