Il Passetto del Biscione (nella foto sopra) è un passaggio coperto che oggi collega Via di Grottapinta con Piazza del Biscione ma in età romana collegava la cavea del Teatro di Pompeo con l’esterno. Il Passetto è detto del Biscione, come la limitrofa Piazza, per l’anguilla rappresentata nello stemma Orsini, famiglia proprietaria dell’adiacente Palazzo Orsini Pio Righetti, ma è conosciuto anche come Arco di Grottapinta, dall’antico uso di denominare grotta qualsiasi anfratto scuro e dagli affreschi che ne ricoprono il soffitto e le pareti con putti, colonne e festoni.
Da sottolineare che nella prima metà del XVII secolo il Passetto custodiva un prezioso dipinto realizzato nel 1594 da Scipione Pulzone, detto anche Scipione da Gaeta o Gaetano, raffigurante la Madonna della Divina Provvidenza (nella foto 1), qui trasferito dall’attigua chiesa di S.Maria di Grottapinta e collocato all’interno di un’edicola. Nel 1663 la tela fu trasferita nella chiesa di S.Carlo ai Catinari, dove tuttora si trova, per sostituire un affresco della Vergine che si era irrimediabilmente distrutto durante i lavori di restauro della chiesa, mentre sotto il Passetto venne collocata un’altra Madonnella, forse la stessa Madonna del Latte che divenne oggetto di grande venerazione popolare nel XIX secolo. Il 9 luglio 1796, infatti, come narra il “Diario di Roma n° 2276 del 22 Ottobre 1796”, «tra le molte Sagre Immagini di Maria Santissima, che si contraddistinsero nell’aprire, serrare, e girar gli occhi, nella mattina del 9 luglio, una fu quella, che si venera sotto l’Archetto contiguo alla chiesa Parrocchiale di Santa Maria detta di Grotta Pinta….. e crescendo sempre più la divozione verso della medesima, il Rev.do Sig. D.Pietro Paolo Altobelli Abbate, e Rettore di detta Chiesa pensò di trasportare la Sagra Immagine, dipinta in tavola, all’altare maggiore della Chiesa medesima, che fu ai due del corrente Ottobre, festa della Madonna SS.ma del Rosario, ed ivi fu celebrato un’Ottavario in di Lei onore con Messa, recita del Santo Rosario, e Benedizione del Venerabile. Intanto dal detto Sig. Rettore, essendosi fatto ridurre il sito del predetto Archetto a forma di Cappella ornata, e dipinta con molta eleganza, col permesso de’ Superiori, fu stabilito il trasporto della Sagra Immagine nel suo antico luogo per il giorno di Domenica 16 del corrente».
La narrazione ci fa comprendere che la Madonna del Latte (nella foto 2), un’iconografia cristiana che raffigura la Vergine mentre allatta il Bambino Gesù, nel 1796 era situata all’interno del Passetto e che fu una delle Sacre Immagini che mossero gli occhi e piansero a causa dell’invasione francese dello Stato Pontificio: tra le altre, ricordiamo la Madonna dell’Arco dei Pantani, la Madonna Addolorata, la Madonna dell’Archetto, la Madonna della Provvidenza, la Madonna del Rosario e quella posta nella chiesa di S.Niccolò de’ Prefetti. Il Diario prosegue narrando che, dopo il prodigio, l’icona fu temporaneamente portata in chiesa per consentire i lavori di ristrutturazione del Passetto “a forma di Cappella”: l’arco di ingresso su Piazza del Biscione venne bloccato da un cancello, mentre l’uscita su Via di Grottapinta non avvenne più tramite un arco, di cui si intravede ancora la traccia sulla muratura, ma attraverso due strette aperture, parallele tra loro, con gli stipiti di travertino. Dopo i lavori, l’icona fu riappesa all’interno della parete d’ingresso, sopra le due porte. Una curiosità: l’espressione romana “cerca’ Maria pe’ Roma”, equivalente al detto “cercare un ago in un pagliaio”, deriva proprio dal fatto miracoloso e dall’estrema difficoltà dei fedeli a rintracciare la Madonna del Latte, talmente nascosta all’interno del Passetto che trovarla risultava quasi impossibile.
Nel XX secolo il Passetto era ridotto ad un angolo buio, sporco e maleodorante, con le varie immagini sacre ivi poste sistematicamente danneggiate o rubate (tanto che alla fine vi fu collocata una semplice riproduzione fotografica), finché nel 2013 il Centro studi Cappella Orsini, con sede nella limitrofa chiesa sconsacrata di S.Maria di Grottapinta, chiese ed ottenne dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio storico artistico ed etnoantropologico l’autorizzazione ad un intervento di restauro. Dal 2016 il Passetto si presenta in tutta la bellezza dei suoi intonaci, dei suoi affreschi e della nuova Madonna della Provvidenza (nella foto 3), grazie ad una copia dell’originale realizzata dall’artista Raffaella Curti.