Il Palazzo del Grillo (nella foto sopra), situato nella piazza omonima, è una pittoresca dimora seicentesca costituita da una facciata e due avancorpi laterali: quello di sinistra, collegato alla facciata tramite un sovrappasso ad arco detto “dei Conti“, presenta cinque piani ed ingloba l’antica torre medioevale, interamente conservata, mentre quello di destra presenta tre piani. Le finestre di ambedue i corpi presentano sia decorazioni con volute e fregi, sia teste di leone, sia conchiglie. Tutta la pianta dell’edificio è piuttosto irregolare data la pendenza della zona, il cui progetto fu brillantemente risolto da un architetto rimasto sconosciuto.
La torre (nella foto 1), detta anche “Torre della Miliziola” per distinguerla dalla vicina e più grande Torre delle Milizie, fu edificata nel 1223 come proprietà della famiglia Carboni, poi, nel Seicento, passò ai Conti finché nel 1675 fu acquistata dai Marchesi del Grillo che la ristrutturarono nel contesto del palazzo, aggiungendovi l’originale coronamento a beccatelli, come indica l’epigrafe commemorativa “EX MARCHIONE DE GRILLIS“.
Un magnifico portale barocco (nella foto 2), situato al civico 5 della piazza, è decorato da una doppia conchiglia sovrastata da una protome leonina, dalla quale dipartono due festoni: da qui si accede ad un breve vestibolo e poi ad uno scalone che porta ad un piccolo giardino ricco di fontane e ninfei di stucco. In particolare, qui è situata, addossata al muro, una fontana costituita da una nicchia a conchiglia e due erme che sorreggono vasi di frutta, opera di Balthasar Permoser del 1676. Nel giardino vi è anche uno splendido portale con quattro colonne affiancate dalle statue di Minerva e Mercurio, mentre sul timpano spezzato sono raffigurati un putto ed una figura femminile che sorreggono un bassorilievo. L’interno ha numerose sale affrescate nei soffitti, una cappella ed una galleria decorata a stucco. Nell’Ottocento il palazzo divenne proprietà dei Nicolis de Robilant, i quali provvidero alla sopraelevazione. Tra il 1965 ed il 1987 “qui visse e dipinse” (come recita la targa apposta accanto al portale) il grande pittore Renato Guttuso.
Nonostante i vari proprietari, il palazzo rimane legato nella memoria dei romani al rinomato Marchese del Grillo, anche se tutte le notizie sono state tramandate senza averci fornito il nome preciso, né la data precisa della nascita nè sotto quale papa sia avvenuta la sua morte. Sappiamo soltanto che si divertiva a sconvolgere con le sue beffe il quieto vivere di Roma, beffe spesso ai danni di gente potente, o superba, acquiescente o privilegiata, o verso gli ebrei, secondo la leggendaria e clamorosa antipatia del Marchese del Grillo per “li giudèi“. Ma è veramente esistito questo personaggio che, dall’alto della sua ricchezza e potenza, architettava scherzi con squisita arte ironica, ribelle ad ogni regola? Non si tratta forse di leggenda? Dal Bertini, nella sua “Storia delle famiglie romane” e da tracce sull’Archivio Capitolino, sappiamo che sono esistite due casate dei del Grillo, vissute tra il Seicento e l’Ottocento; sappiamo che esiste il palazzo, la tomba di famiglia nella chiesa di S.Giovanni dei Fiorentini o tracce lasciate da cronisti dell’epoca. Da ciò, possiamo dare affidabilità alle affermazioni di Raffaello Giovagnoli: “Quantunque non mi sia riuscito di apprendere, per quante ricerche abbia fatte, il suo nome né la data precisa della sua nascita, ho potuto verificare dalle affermazioni recise de’ suoi discendenti che egli è un personaggio storico realmente esistito e che molte delle bizzarre avventure, dalla leggenda popolare unite al suo nome, fan parte effettivamente delle gesta compiute da quest’uomo che io sarei disposto a chiamare l’ultimo e il più stravagante dei feudatari romani“.