Dalle mitiche origini sul Palatino alle vestigia del Foro Romano, dal Palazzo Senatorio al Vittoriano, questo rione racchiude il centro emblematico della città. L’origine del nome Campitelli ha diverse interpretazioni: o lo si riconnette a Capitolium, ossia alla gloria del “Capitolium Fulgens“, il Tempio di Giove Ottimo Massimo, oppure lo si fa derivare dall’Aedes Telluris, cioè il Tempio della Dea Terra che doveva sorgere in questa zona, oppure derivante da “campus telluris“, cioè “campo o piazza di terra”, ovvero “sterrata”.
Il rione, per la costruzione del Vittoriano e di “Via dell’Impero“, oggi Via dei Fori Imperiali, ha visto sparire una buona fetta di Roma antica: Via di Marforio, Via di Testa Spaccata, cosiddetta per una testa di marmo posta sul muro di una casa e deformata da una profonda spaccatura, S.Lorenzo de Ascesa, Via delle Chiavi d’Oro, Vicolo delle Marmorelle, Via del Sole, Via in Miranda, Via della Salara Vecchia, cosiddetta perché la percorrevano i carri che si recavano a caricare il sale nella salara capitolina, Via Alessandrina, Piazza delle Carrette, perfino una collinetta, la Velia.
Campitelli fu nominato X rione di Roma il 18 maggio 1743, con chirografo di Papa Benedetto XIV. Lo stemma del rione è rappresentato da una testa di drago nera su campo bianco: una leggenda medioevale narra che il diavolo avesse assunto le sembianze del drago infestando il Tempio di Castore e Polluce e che Papa Silvestro I lo abbia affrontato e cacciato.