La Fontana della Botte si trova in Via della Cisterna ed è addossata ad un parete in laterizio, inquadrata in un arco di travertino. È formata da una base sulla quale poggia un “caratello”, come veniva chiamata anticamente a Roma la botte con la quale si trasportava il vino, dal cui foro centrale fuoriesce un getto d’acqua che si versa nel sottostante tino da mosto. La botte è affiancata da due misure da vino da un litro, dai bolli dei quali esce l’acqua. Forse è interessante qui ricordare come un tempo i romani utilizzavano chiamare le misure del vino: “sospiro” o “sottovoce” corrispondeva ad un decimo di litro, “chirichetto” ad un quinto di litro, “quartino” ad un quarto di litro, “fojetta” ad mezzo litro, “tubbo” ad un litro, “barzilai” a due litri, che prese il nome dall’on. Barzilai (1860-1939) che usava offrire il vino, durante la campagna elettorale, in questi recipienti. La Fontana della Botte fu realizzata nel 1927 su progetto dell’architetto Pietro Lombardi con allusione alla caratteristica della zona dove fin dai tempi antichi era intenso il traffico del vino per la nutrita presenza di osterie e trattorie. Questa, come altre fontane rionali, fu commissionata all’architetto Lombardi dal Comune di Roma che volle posizionare alcune fontanelle, tutte allusive, nelle decorazioni, agli stemmi dei rioni o alle attività dei luoghi, come la fontana delle Anfore, la fontana dei Libri, la fontana delle Arti, la fontana delle Tiare, la fontana della Pigna, la fontana dei Monti, la fontana delle Palle di Cannone e la fontana del Timone.