Via della Lungarina, situata tra Piazza Castellani e Piazza in Piscinula, richiama il nome di Via della Lungara e della Lungaretta, specificandone però, con il diminutivo, la lunghezza decisamente più ridotta rispetto alle altre due. Occorre precisare tuttavia che un tempo Via della Lungarina giungeva fino a Ponte Rotto, fino a quando la costruzione dei muraglioni del Tevere ne tagliarono un tratto, ricco peraltro di presenze importanti, come il “Palazzo Castellani“, della nobile famiglia romana risalente al XIV secolo, e la Torre degli Alberteschi, della quale l’unico ricordo è affidato oramai al Lungotevere appunto denominato degli Alberteschi. Il breve tratto rimasto di Via della Lungarina è occupato completamente dall’edificio situato al civico 65, Palazzo Nuñez (nella foto sotto il titolo), costruito nel Seicento per questa antica e nobile famiglia di origine spagnola.
Il palazzo, sopraelevato nell’Ottocento, fu soggetto a restauro e ristrutturazione nel 1935 ad opera dell’architetto Lorenzo Corrado Cesanelli su incarico di Leo Nuñez, come ricorda anche l’epigrafe (nella foto 1) posta nell’atrio, anche se erroneamente considera il palazzo “Casa dei Castellani“: “DOMUS CASTELLANORUM LEO NUÑES REST PRO FILIIS EDDY NADINE A XIV MCMXXXV L.C.CESANELLI ARCH“. La facciata sviluppa su quattro piani ben segnati da fasce marcapiano, ma con una netta distinzione del corpo con torre sulla sinistra, sul quale risalta il fregio decorativo ed un cherubino di marmo.
L’ammezzato con finestre incorniciate e l’interrato con finestrelle inferriate affiancano il grande portale architravato ad arco (nella foto 2), retto da mensole, alla destra del quale aprono altri tre portoni di rimessa, decorati con una grande conchiglia. Le finestre ai piani superiori sono architravate: ornate con conchiglia al piano nobile, incorniciate ai due successivi. La reiterata presenza delle conchiglie nelle decorazioni dell’edificio, esclusa la spiegazione legata all’araldica, non è di facile interpretazione, anche perché notevoli sono le associazioni simboliche ad essa legate: si va dal simbolo di fertilità, di vita, di accoglienza fino al simbolo arcaico di scrigno solido ed inviolabile nel quale riporre i valori più sacri e preziosi. Ma la conchiglia divenne anche simbolo del pellegrinaggio cristiano, in particolare emblema del Cammino verso Santiago de Compostela, la città spagnola capoluogo della Galizia: ecco allora la conchiglia come un messaggio di fede e amore della famiglia spagnola dei Nuñez.
La presenza più emozionante ed affascinante, però, è quella relativa alle due lastre marmoree (nella foto 3) situate sulla facciata del palazzo che prospetta su Piazza Castellani, ai due lati della finestra centrale del pianterreno: si tratta degli stipiti marmorei che un tempo ornavano il portale del demolito “Palazzo Castellani“.
Le lastre (in dettaglio nella foto 4), composte da due scudi posti a forma di Croce di S.Andrea, riproducono l’una (quella a sinistra) i simboli di Trastevere (il leone scolpito all’interno dello scudo) e di Roma (le lettere “S R” stanno per “S P R”, ovvero “Senatus Populus Romanus“), mentre l’altra (quella a destra) gli stemmi di Cosma Castellani (le losanghe) e di Brigida Porcari (il maiale scolpito). Gli stemmi sono accompagnati rispettivamente dalle seguenti epigrafi: a sinistra “CHRISTI SALVATORIS ANNO MCCCCVC IN ROMANU NOME TRANSTIBERINE REGIONIS DECOREM VICIQUE HUIUS CASTELLANI“, ovvero “Nell’anno 1495 di Cristo Salvatore per ornamento della regione Trastevere e di questo vico Castellani”; a destra “CASTELLANE FAMILIE SUPERSTITIBUS COSMATI CASTELLANI FILII EX BRIGIDA PORTIA FRANCISCUS CASTELLANUS V.I.D. ET FRATRES SUPERSTITES“, ovvero “Ai superstiti della famiglia Castellani, i figli di Cosma Castellani da Brigida Porzia, Francesco Castellani, dottore in entrambi i diritti, ed i fratelli superstiti”.
Lo stipite di sinistra, in particolare, è ben visibile nell’acquerello di Ettore Roesler Franz denominato appunto “Ingresso alla Casa dei Castellani” (nell’immagine 5); l’acquerello mostra anche che questa nobile Casa, alla fine dell’Ottocento, divenne sede di un’osteria, come indica chiaramente l’insegna “VINO DEI CASTELLI ROMANI 4 la foglietta“.
Palazzo Nuñez prospetta anche su Piazza in Piscinula, dove è situata una Madonnella (nella foto 6) costituita da un bel tabernacolo marmoreo, decorato con una conchiglia, al centro del quale è situato un bassorilievo in terracotta, opera di Alceo Dossena del primo Novecento, raffigurante una “Madonna con Bambino“; nella parte inferiore appare l’iscrizione “SANCTA MARIA SUCURRE MISERIS” (ovvero “Santa Maria aiuta i malati”).