La Basilica di Massenzio, uno dei più grandi edifici della Roma imperiale che occupava gran parte della Velia, fu iniziata da Massenzio nei primi anni del IV secolo ma poi fu portata a termine da Costantino. Un frammento della pianta di Roma dell’età di Settimio Severo e scavi compiuti nell’area dell’edificio dimostrano che nel luogo dove fu costruita la Basilica sorgeva in precedenza un grande complesso utilitario di età flavia: una parte di questo edificio era occupata dagli “Horrea Piperataria“, ossia i magazzini del pepe e delle spezie.
La Basilica (nell’immagine 1 la pianta) copriva un’area di m 100 x 65 e comprendeva una grande navata centrale, orientata in senso est-ovest, lunga metri 80 e larga 25 ed alta circa metri 35. La navata terminava con un’abside sul lato ovest e l’ingresso, previsto nel progetto originario ad est, era costituito da un atrio lungo e stretto, dal quale si penetrava nella navata attraverso cinque aperture. Due ali minori si affiancavano, a nord e a sud, alla navata centrale, ognuna composta di tre ambienti comunicanti tra loro e con l’atrio d’ingresso, coperti da volte a botte cassettonate.
L’ambiente centrale del lato nord (l’unico lato conservato) si concludeva con un’abside (nella foto 2, su via dei Fori Imperiali) preceduta da due colonne, nella quale si aprivano varie nicchie per statue. Su lato sud, oggi non più visibile, si apriva un grandioso ingresso (aperto sotto Costantino) costituito da un portico di quattro grandi colonne di porfido, preceduto da una scalinata, che superava il dislivello tra la via Sacra e la Velia. Nell’abside all’estremità occidentale, in una posizione visibile da ogni parte, si ergeva una colossale statua seduta di Costantino (scoperta nel 1487) alta 12 metri, del tipo detto acròlito, cioè con le sole parti scoperte, testa, braccia e gambe, in marmo ed il resto probabilmente in bronzo dorato: la testa (nella foto 3), alta m 2,60, ed il piede, lungo m 2, sono oggi esposte nel cortile del Palazzo dei Conservatori. In seguito ad un’accurata analisi si è constatato che il ritratto fu rilavorato ed adattato al volto di Costantino, per cui si presume che originariamente raffigurasse Massenzio.
La basilica è stata recentemente identificata come la sede della Prefettura Urbana, la più importante fra le cariche della città in età tardo-antica; inoltre, nel IV secolo sarebbe stato qui trasferito (nell’abside della navata settentrionale) il Secretarium Senatus, ovvero la sede del tribunale per i processi ai membri del Senato, in precedenza situato presso la Cura Iulia. Particolarmente grandiosa doveva essere la volta centrale, costituita da tre immense crociere, poggianti su otto colonne alte metri 14,50 di marmo proconnesio: l’unica superstite fu fatta togliere da Paolo V nel 1613 e collocata nella piazza di S.Maria Maggiore, dove si trova tuttora.
Nella sezione Roma nell’Arte vedi:
Basilica di Massenzio di E.Du Pérac