La Fontana Celimontana venne eretta nel 1864, per volontà di papa Pio IX Mastai Ferretti e su disegno dell’architetto Virginio Vespignani, presso la chiesa di S.Clemente. Il pontefice in realtà ne aveva fatte erigere due, per ciascun lato della chiesa, finché, nel 1927, il Comune di Roma decise di rimuoverle: la prima, costituita da un semplice lavatoio, fu smontata ed abbandonata nei depositi comunali, dove probabilmente ancora giace; la seconda, quella poi denominata Celimontana, fu trasferita nel luogo dove ancora oggi è situata, in via Annia. La Fontana Celimontana è posta all’interno di una nicchia in laterizio, fiancheggiata da due pilastri di marmo sormontati da due sfere, sulla quale svetta lo stemma del Comune di Roma, delimitato da due delfini.
Un antico sarcofago romano del I secolo a.C., sollevato su quattro gradini e poggiante su due zampe di leone ed un cuneo centrale lavorato a bassorilievo, riceve l’acqua versata dalla bocca di due teste leonine, emergenti da due volute laterali che incorniciano lo stemma papale ed un’epigrafe (nella foto 1) che così recita: “PIUS IX PONT MAX REGIONIS COELIMONT(ANA) COMMODITATE ANNO MDCCCLXIV“, ossia “Pio IX Pontefice Massimo ad utilità della Regio Celimontana nell’Anno 1864”. La parte superiore è costituita da una lastra in travertino al centro della quale si erge una vasca quadrata di marmo nero, entro cui un piedino sorregge la piccola tazza terminale dalla quale fuoriesce un piccolo zampillo.