Borgo Pio (nella foto sopra) è una strada che collega Via di Porta Castello a Via di Porta Angelica ed il suo toponimo deriva dal nome del pontefice che la fece costruire, Pio IV, con tanto di bolla, datata 5 dicembre 1565, denominata “Erectionis civitatis Piae prope arcem Sancti Angeli“, ovvero “Innalzamento della Città Pia presso l’Arco di S.Angelo”, la posterula che si apriva nelle Mura Leonine all’altezza dell’odierna Piazza Pia. Il documento descriveva i lavori previsti per il nuovo borgo, reso ameno, salubre e privilegiato; inoltre, decretava che fosse rialzato a maggior livello per eliminare i rischi derivanti dalle inondazioni del Tevere ed a tal proposito ordinava che vi fosse realizzata anche una rete fognaria. Come spesso accadde nella realizzazione di nuove vie o zone, anche stavolta il pontefice accordò moltissimi privilegi e concessioni a coloro che avessero costruito abitazioni nella nuova Civitas Pia, in particolar modo alle cortigiane. La costruzione della via, avviata da Papa Pio IV, fu poi proseguita e terminata da Papa Gregorio XIII, come testimoniava un’iscrizione, oggi scomparsa, situata al termine della via presso la chiesa di S.Anna dei Palafrenieri: “GREGORIUS XIII PONT MAX CIVITATEM PIAM A PIO IV COEPTAM SALUBRITATI CIVIUM CONSULENTES AEDIFICIIS ORNAVIT ET VIAS SILICE STRAVIT ANNO VIII MDLXXX CURABANT PAULUS BUBALUS ET SEBASTIANUS VARUS AEDILES“, ossia “Gregorio XIII Pontefice Maximo, avendo cura della salute dei cittadini, abbellì con edifici la Città Pia, iniziata da Pio IV, e lastricò le vie con la selce nell’anno 1580, VIII (del suo pontificato), curatori edili Paolo Bubalo e Sebastiano Varo”.
All’angolo di Borgo Pio con il Vicolo del Campanile è situata una graziosa Madonnella (nella foto 1) costituita da un’edicola barocca contenente un affresco settecentesco che raffigura la “Vergine col Bambino” entro un medaglione in stucco adorno di testine angeliche, nuvole e festoni. Il fatto che nel 1797 Pio VI fece apporre sotto questa edicola un’iscrizione nella quale si indicava che sarebbe stata concessa indulgenza a tutti i fedeli, dell’uno e l’altro sesso, ovvero un anno dopo che alcune Immagini Sacre dislocate in varie zone di Roma mossero gli occhi e piansero a causa dell’invasione francese dello Stato Pontificio, fa supporre che siamo dinanzi ad un’altra Madonnella prodigiosa, anche se non risulta compresa nella lista di quelle ufficialmente riconosciute, quali la Madonna Addolorata, la Madonna dell’Archetto, la Madonna della Provvidenza, la Madonna del Rosario, la Madonna dell’Arco dei Pantani e quella posta nella chiesa di S.Niccolò de’ Prefetti. Lungo Borgo Pio, dove la strada si allarga a formare una piazzetta denominata Piazza del Catalone, si trova una fontanella piuttosto singolare, perché sorge isolata nel bel mezzo dell’ingresso della piazza e ricorda una di quelle edicole romane, poste lungo le vie consolari, dedicate agli déi pagani.
La fontana (nella foto 2), protetta da due colonnine raccordate da una sbarra in ferro, è costituita da una semplice edicola rettangolare in travertino, timpanata in alto ed addossata ad una costruzione in laterizio. L’arcata superiore presenta uno stemma papale, con il triregno e le chiavi decussate, mentre la parte centrale è costituita da una semplice cannella che versa l’acqua nella sottostante vaschetta ovale pensile, da cui ricade nell’impianto di scarico a fior di terra delimitato da una riquadratura a semicerchio formata da un bordo in pietra che racchiude una pavimentazione a sampietrini. Notare l’iscrizione posta immediatamente sopra la cannella, ACQUA MARCIA, che naturalmente si riferisce all’acqua che alimenta la fontanella. Ma questa scritta ci suggerisce anche la datazione della fontana: fu fatta costruire intorno al 1870 da Papa Pio IX in occasione dei lavori di ripristino dell’antica Aqua Marcia e che proprio dal nome del pontefice fu ribattezzata Acqua Pia.