Il Tempio di Vespasiano sorge a ridosso del grande muro di sostruzione del Tabularium, al quale si appoggia il basamento stesso del tempio. L’edificio era lungo 33 metri, largo 22 ed era costituito da una cella preceduta da sei colonne, più due davanti alle ante, tutte di ordine corinzio. Al tempio si accedeva mediante una scalinata frontale ma per la ristrettezza dello spazio questa terminava, tra una colonna e l’altra, oltre la linea della facciata. All’interno della cella vi era un podio destinato a sostenere le statue dei due imperatori divinizzati. Difatti questo edificio, anche se conosciuto principalmente con il nome di Tempio di Vespasiano, fu dedicato anche a suo figlio Tito: ciò fa dedurre che la costruzione del tempio, iniziata subito dopo la morte di Vespasiano avvenuta nel 79 d.C., terminò ad opera dell’altro figlio, Domiziano, dopo la morte del fratello Tito avvenuta nell’81 d.C. Del colonnato oggi rimangono soltanto le tre colonne corinzie, alte metri 15,20, che sorreggono un frammento di architrave sul quale vi è un fregio rappresentante strumenti sacrificali ed un frammento di iscrizione: “(R)ESTITUER(UNT)”, ossia “restaurarono”. Questo frammento, insieme all’iscrizione completa trasmessaci dal cosiddetto Anonimo di Einsiedeln, un pellegrino dell’VIII secolo che trascrisse una serie di note del suo viaggio a Roma, permise di identificare il Tempio: “DIVO VESPASIANO AUGUSTO S P Q R IMP CAES SEVERUS ET ANTONINUS PII FELICES AUG RESTITUER.“, ovvero “Il Senato e il Popolo di Roma (dedicarono questo tempio) al Divino Vespasiano Augusto, gli Imperatori Severo e Antonino Pio restaurarono”. Il tempio fu restaurato da Settimio Severo e Caracalla, anche se dovette essere un’opera assai limitata, perché sulla base dei capitelli e delle sculture pervenuteci possiamo affermare che quanto resta dell’edificio appartiene interamente alla fase originaria, quella flavia appunto.
Nella sezione Roma nell’Arte vedi:
Avanzo del Pronao del Tempio di Giove Tonante (in realtà trattasi del Tempio di Vespasiano) di G.B.Piranesi