La tradizione vuole che la fondazione di Roma ad opera di Romolo sarebbe avvenuta intorno alla metà dell’VIII secolo a.C. (753 a.C.). L’abitazione di Romolo (“casa Romuli“) era identificata in una capanna, continuamente ricostruita e restaurata, situata nell’angolo sud-ovest del Palatino: scavi avvenuti nel 1946 riportarono alla luce, proprio in questo angolo del colle, resti di capanne che, grazie al materiale trovato a contatto con il pavimento ed i confronti con le urne cinerarie a capanna rinvenute nella necropoli del Foro Romano, è stato possibile datare alla prima età del Ferro, ossia intorno al IX-VIII secolo a.C. Questa scoperta conferma pienamente la tradizione, sia per quanto riguarda il luogo della mitica “casa Romuli“, sia per quanto riguarda la cronologia della fondazione della Città. Ciò che oggi possiamo ammirare sono i fondi delle abitazioni scavati nel tufo ed isolati da un piccolo canale che permetteva di drenare l’acqua piovana affinché non penetrasse all’interno. La capanna più grande, di forma ovoide-rettangolare, misura m 4,90 di lunghezza e 3,60 di larghezza. Lungo il perimetro vi sono 6 fori circolari, più uno al centro, che servivano a contenere altrettanti pali di sostegno alle pareti ed al tetto; quattro fori su uno dei lati minori indicano il punto in cui erano inseriti i montanti della porta d’ingresso, larga poco più di un metro.
Altri fori, all’esterno del perimetro, erano destinati probabilmente a contenere i pali che sorreggevano una piccola tettoia. Nella foto in alto possiamo ammirare la sede della capanna con i fori sopra menzionati (in rosso i fori delle pareti e del tetto, mentre in verde quelli esterni della tettoia), mentre il disegno ci permette di comprendere la struttura della capanna.