Via Baccina

via baccina

Via Baccina prende il nome dalla famiglia Baccini che qui ebbe proprietà e collega Via dei Serpenti a Via di Tor de’ Conti, come possiamo osservare nella foto sopra, con le colonne del Foro di Augusto sullo sfondo. Iniziamo la nostra visita proprio dall’incrocio di Via Baccina con Via di Tor de’ Conti e notiamo subito sulla sinistra una delle tante Madonnelle sparse per la città, in questo caso un bellissimo affresco conosciuto come “Madonna dell’Arco dei Pantani” (nella foto 1), perché un tempo situato proprio in prossimità del vicino Arco dei Pantani. L’affresco cinquecentesco, più volte restaurato, rappresenta la “Madonna col Bambino”, entrambi incoronati. Fino ad inizio Novecento era al centro di una cornice lignea d’epoca barocca, inserita in un elegante tabernacolo di marmo protetto da un baldacchino, perduta dopo un restauro avvenuto negli anni Venti.

madonna dell'arco dei pantani
1 Madonna dell’Arco dei Pantani

Oggi l’immagine è riquadrata da listelli di marmo orizzontali bianchi e verticali neri. I cuori d’argento che si possono notare sotto il vetro lasciano intuire che la Madonna era molto venerata. È famosa per il miracolo dei gigli avvenuto alla fine del XVIII secolo: alcuni gigli secchi, nonostante il caldo sole estivo, rifiorirono e così rimasero per diverse settimane. Una piccola targa in marmo posta sotto l’Immagine dice: “Li devoti della B.ma Vergine del Buon Cuore l’anno MDCCCXXXVIII (1838)”. Ma bellissima è l’epigrafe inferiore che così recita: “La Santità di N.S. Pio VI con indulto del dì XVIII (18) febbraio MDCCXCVI (1796) concede a tutti li fedeli dell’uno e dell’altro sesso indulgenza di duecento giorni applicabile ancora alle anime del Purgatorio ogni volta che divotamente e con il cuor almen contrito riciteranno le litanie della B.ma Vergine avanti questa sacra Immagine“. Questa epigrafe ci fa comprendere che, secondo la tradizione, questa è una delle Sacre Immagini che nel 1796 mossero gli occhi e piansero a causa dell’invasione francese dello Stato Pontificio: le altre sono la Madonna Addolorata, la Madonna dell’Archetto, la Madonna della Provvidenza, la Madonna del Rosario e quella posta nella chiesa di S.Niccolò de’ Prefetti.

casa di ettore petrolini a via baccina
2 Casa di Ettore Petrolini

Proseguiamo la nostra visita ed al civico 32 di Via Baccina troviamo la casa (nella foto 2) dove abitò Ettore Petrolini, il grande attore e commediografo romano, autore di satire e personaggi affini alla cultura futurista, nonché popolari e caricaturistici, come “Giggi er bullo“, “er Sor Capanna“, “Salamini“, “Fortunello” e “Gastone“. Una targa affissa sull’edificio così recita: “QUI ABITÒ ETTORE PETROLINI AUTORE E INTERPRETE INSUPERATO LEGÒ IL PROPRIO NOME A QUELLO DI ROMA CON INIMITABILE SPIRITO SATIRICO DEGNAMENTE RAPPRESENTANDO DA SOLO LA FOLLA ANONIMA CHE CREÒ PASQUINO NEL XIII (13°) ANNIVERSARIO DELLA MORTE XXIX GIUGNO MCMXLIX (29 giugno 1949)”.

oratorio della ss.vergine addolorata
3 Oratorio della Ss.Vergine Addolorata

Ad angolo con Via dei Neofiti, al civico 58/A, è situato l’Oratorio della Ss.Vergine Addolorata (nella foto 3), eretto nel XVI secolo come oratorio della parrocchia di S.Salvatore ai Monti al posto di un antico magazzino per il grano. Nel XVII secolo fu intitolato a S.Giovanni Battista ed annesso al Conservatorio delle Neofite; in seguito fu affidato all’Arciconfraternita dell’Addolorata e dedicato alla Ss.Vergine Addolorata. Nel 1826, per iniziativa di tale Emanuele Marini, fu ricostruito in stile neoclassico con una facciata con pilastri dorici e timpano e la seguente epigrafe: “IN HONOREM B VERGINIS PERDOLENTIS“, ossia “In onore della Beata Vergine Addolorata”. Dopo l’Unità d’Italia (1870) l’oratorio fu sconsacrato; dal 1976 è affidato al Comune di Roma.

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