Pigna

mappa del rione pigna

Il simbolo araldico del rione è una pigna, strano riferimento botanico che non ha nulla a che fare con le risorse vegetali del territorio. L’accezione più accreditata è che il toponimo discenda dalla Pigna Bronzea (nella foto 1) oggi nel cortile della Pigna in Vaticano, che secondo alcuni era posta, come fontana, nel mezzo dell’Iseo Campense, ma secondo altri, più verosimilmente, come fontana ornamentale nelle Terme di Agrippa. Cronologicamente questa spiegazione non è accettabile, poiché alla metà del XII secolo la “pigna” è già in Vaticano, ovvero quando il rione non aveva ancora preso tale nome.

pigna bronzea al vaticano
1 Pigna bronzea

Un’altra spiegazione, forse più plausibile, è che il termine provenga dalla “Vigna Tedemari”, un’estesa proprietà di un tal Tedemaro, nipote dell’abate Campone di Farfa. La proprietà occupava buona parte del rione, sia nella divisione delle antiche “regiones” sia nella ripartizione trecentesca: in parecchi documenti dell’epoca è detta semplicemente “Regione della Vigna” o “Vigna”, quindi, per corruzione, da “vigna” a “pigna” il passo è breve. In epoca romana si estendeva in questa zona la “Villa Pubblica”, circondata da portici, un luogo destinato ad operazioni pubbliche quali il censimento, la leva e le grandi pompe per il ricevimento degli ambasciatori. Tra la piazza di S.Ignazio e la Chiesa della Minerva sorgeva un tempio di stile egizio dedicato alle divinità di Iside e Serapide, l’Iseo Campense, una monumentale testimonianza del cosmopolitismo dei culti di Roma verso tutte le religioni dell’impero. Da questo tempio provengono i leoni in basalto, durissimo marmo etiopico, che nel ‘500 vennero collocati a decorare la fontana del Mosè, gli altri due leoni che si trovano ai piedi della Cordonata, la statua del Nilo che si trova nel Museo Chiaramonti in Vaticano e quella del Tevere che è al Louvre. A questi vanno aggiunti gli obelischi di villa Mattei, di piazza della Rotonda, di piazza della Minerva, di piazza Navona e quello che si trova in via delle Terme di Diocleziano. Questo rione, diversamente da molti altri, rimase abitato durante il Medioevo, favorendone in tal modo la conservazione dell’impianto urbanistico, al quale le successive trasformazioni si sono sovrapposte permettendo la lettura dei blocchi viari ed edilizi antichi. Di grande importanza per l’aspetto urbanistico attuale fu la risistemazione viaria attuata tra il XVI ed il XVII secolo. Pigna fu nominato IX rione di Roma il 18 maggio 1743, con chirografo di Papa Benedetto XIV.