Piazza Sforza Cesarini prende il nome dal limitrofo palazzo di questa antica e nobile famiglia che qui prospetta, seppure con la sua facciata laterale. Nel 1893 venne sistemata, al centro della piazza, la statua di Terenzio Mamiani della Rovere, poi trasferita nel luogo dove tuttora si trova, in via Acciaioli. Al centro di piazza Sforza Cesarini venne invece posta la statua dedicata a Nicola Spedalieri (nella foto sotto il titolo), a sua volta proveniente dalla piazza di S.Andrea della Valle. La decisione di realizzare una statua dedicata a Nicola Spedalieri avvenne nel 1890, pochi anni dopo il primo centenario della morte del giurista, avvenuta nel 1795: il concorso per la realizzazione del monumento fu bandito solamente nel 1894 e venne scelto lo scultore Rutelli. Benché la statua in bronzo fosse già ultimata nel 1898, per diversi anni rimase in discussione il luogo della collocazione: soltanto nel 1901 fu deciso di collocarla in piazza di S.Andrea della Valle, dove venne inaugurata soltanto 2 anni dopo! Il piedistallo di granito rosso misura 6 metri di altezza, mentre la statua ne misura 4. Spedalieri è in piedi, veste alla goldoniana con una lunga redingote aperta in basso; sulle spalle porta un gran mantello, la mano sinistra regge il saggio che lo rese celebre, “De’ Diritti dell’uomo”, mentre la destra presenta una strana posizione, pollice ed indice chiusi a cerchio, gesto che a Roma assume un significato alquanto volgare. Negli anni ’50 del Novecento la statua venne trasferita in piazza Sforza Cesarini, ufficialmente per ragioni di viabilità, ma secondo alcuni invece proprio a causa del gesto della mano destra, anche perché sembrava quasi che dialogasse con l’angelo posto sulla facciata della chiesa di S.Andrea della Valle, anche questo stranamente con il medesimo gesto della mano destra.