Regia: Steno (Stefano Vanzina)
Anno produzione: 1954
Sceneggiatura: Alessandro Continenza, Lucio Fulci,
Ettore Scola, Alberto Sordi, Stefano Vanzina
Produttore: Carlo Ponti, Dino De Laurentiis
Interpreti:
Alberto Sordi: Nando Mericoni
Maria Pia Casilio: Elvira
Giulio Calì: Padre di Nando
Anita Durante: Madre di Nando
Ilse Petersen: Molly, pittrice americana
Vincenzo Talarico: Onorevole Borgiani
Rocco D’Assunta: Commissario
Ursula Andress: Astrid
Carlo Delle Piane: Romolo Pelliccioni
Trama: Nando Mericoni (Alberto Sordi) è un giovanotto di Trastevere che rimpiange di non essere nato in America, tanto che la sua massima aspirazione è quella di trasferirsi negli Stati Uniti. La sua vita è una parodia completa del modo di vita americano, dai vestiti (jeans e cappellino da baseball non possono mancare) al linguaggio (il suo marcato accento romano si intreccia con improbabili americanismi ripetendo continuamente battute riprese da film americani), dalla motocicletta (immancabile l’Harley Davidson) al cibo: celebre la scena con i “macaroni”: “Io nu’ magno macaroni, io so’ americano”, ma poi, dopo essere rimasto disgustato dalla tartina di pane spalmata con latte, marmellata e mostarda: “Puah!… Ammazza che zozzeria!… Macaroni…m’hai provocato e io ti distruggo, adesso! Io me te magno“. Poi, riferendosi al latte, alla marmellata ed alla mostarda: “Questo ‘o damo ar gatto, questo ar sorcio, co’ questo c’ammazzamo ‘e cimici“. Seguendo l’idea ossessiva di volersi trasferire negli Stati Uniti, Nando combina un’innumerevole serie di guai: mette su una compagnia di ballo, tenta la strada del musicista jazz, ma mentre si appresta a preparare la sua compagnia, i tedeschi lo arrestano e lo arruolano a forza nel Todt, per poi finire in un campo di lavoro, con una condanna a morte. Finita la guerra la situazione non migliora: Nando si imbatte negli americani stanziati a Roma e per il suo strano comportamento viene preso per un sabotatore. Più tardi, in un club di soldati americani, Nando conosce una pittrice di New York e la segue nel suo appartamento, credendo che la donna sia attratta da lui. Svelato il malinteso la donna lo caccia, malmenandolo. Durante una gita in motocicletta con la sua Elvy, vestito da “poliziotto del Kansas City”, Nando incontra una coppia di turisti americani in automobile, i quali, credendolo un vigile, gli chiedono informazioni: Nando, pur non conoscendo l’inglese, fornisce indicazioni sbagliate ripetendo sempre “All right!, All right!“, fino a spedire l’automobile dei due malcapitati dentro il fosso della Marranella. L’uomo è l’ambasciatore americano a Roma ed i due si reincontreranno: infatti Nando, suggestionato dalla scena di un film americano, sale sul Colosseo e minaccia di uccidersi se non gli promettono che potrà raggiungere l’America. L’ambasciatore americano, informato dell’avvenimento, gli garantisce che la sua richiesta sarà soddisfatta: ma poi, quando riconosce in lui l’incosciente che aveva fatto finire in un fosso lui, la moglie e la sua auto, gli somministra una severa lezione. Molte le frasi divenute celebri, oltre quelle sopra menzionate dei “macaroni”: ad esempio quella pronunciata durante la rappresentazione teatrale nella quale Nando imita Gene Kelly e, rivolgendosi ad uno spettatore che gli faceva un pernacchio, gli dice: «Ormai hai ventun anni, è ora che tu sappia di chi sei figlio!!!». Un’altra è quella pronunciata quando viene sorpreso da una guardia notturna nell’atto di sparare con il dito indice ad imitare la pistola e gli dice: «Sono scariche! E poi sono consentite dalla legge».
Qui sotto abbiamo evidenziato due immagini relative a scene girate all’esterno (non abbiamo considerato la scena sul Colosseo perché il luogo è talmente noto che non ha certamente bisogno di essere “svelato”), entrambe poste nella parte iniziale del film Un Americano a Roma: la prima, relativa all’incontro con il “Gatto Mammone”, si svolge nelle immediate vicinanze del Portico di Ottavia e l’edificio situato alle spalle di Nando è l’Oratorio dei Pescivendoli; la seconda scena, ovvero l’incontro con il vigile notturno, si svolge proprio sotto le arcate del Portico di Ottavia.