Zanazzo Giggi nacque a Roma, in via dei Delfini 5, il 31 gennaio 1860 e vi morì il 13 dicembre 1911. Poeta e commediografo di stampo belliano, affermava che la poesia dialettale non poteva vivere fuori dalla tradizione popolare, né tantomeno rappresentare fatti che non corrispondevano alla realtà. A tal proposito fu autore della famosa opera “Usi, costumi e pregiudizi del popolo di Roma“, una preziosa documentazione di studi e ricerche fondamentali del patrimonio culturale romano. Con il suo lavoro ha contribuito alla conoscenza del popolo di Roma e delle sue tradizioni, ispirandosi a modelli popolari realmente vissuti, grazie alla sua notevole capacità di cogliere il particolare rappresentato dalla vita quotidiana: è considerato, insieme a Francesco Sabatini, il padre fondatore della romanistica. Con la moglie, nonché compagna di lavoro, Agnese Bianchini, fondò la compagnia teatrale denominata “Compagnia Romanesca”, coadiuvato dall’attore e poeta Pippo Tamburri. La compagnia recitava al Teatro Rossini e portò al successo molte commedie, tra le quali qualcuna scritta dallo stesso Zanazzo, come l’operetta “Li Maganzesi a Roma“, messa in scena il 1° ottobre 1882 per le musiche del maestro Mascetti, o l’esilarante “Pippetto ha fatto sega a scòla“, interpretata dall’incontenibile Oreste Capotondi. Tra le opere di Giggi Zanazzo ricordiamo “Proverbi romaneschi” (1886), “Ritornelli romaneschi” (1888), “Novelle favole e leggende romanesche” (1907) ed il sopracitato “Usi, costumi e pregiudizi del popolo di Roma” (1908).