Al VI miglio dell’Appia Antica si trova un grande mausoleo chiamato Casal Rotondo a causa di un piccolo casale, ora trasformato in villa, che vi fu costruito sulla sommità riutilizzando le mura in blocchetti di peperino di una torre medioevale di proprietà dei Savelli, che apparteneva al sistema delle torri di avvistamento costruite lungo la Via Appia. Il sepolcro, di età augustea, è formato da un corpo cilindrico, originariamente rivestito di travertino, impostato su un basamento quadrangolare di 35 metri per lato. Un’iscrizione frammentaria con il nome di Cotta fece credere all’archeologo Luigi Canina che si trattasse del monumento funebre eretto per Messalla Corvino, console nel 31 a.C., dal figlio Marco Valerio Messalino Cotta, avvocato e letterato dell’epoca di Augusto, mentre probabilmente si riferisce ad un altro sepolcro, anch’esso a forma di edicola circolare, con tetto conico a squame coronato da un pinnacolo, attribuibile, in base ad un frammento d’iscrizione, ad un membro della famiglia degli Aureli Cotta.
Questa iscrizione, insieme ad altri frammenti architettonici di marmo riportati alla luce dagli scavi nell’area circostante, furono murati nella parete laterizia a fianco del Mausoleo di Casal Rotondo (nella foto 1) tra il 1830 ed il 1840 dallo stesso Luigi Canina: come si può notare nella foto, le nicchie in basso risultano prive di alcuni pezzi che furono rubati dai soliti imbecilli.
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