L’edificio che possiamo ammirare nella foto sopra fu costruito nel XIII secolo a ridosso del “Tempio di Apollo“: ad uso di locanda, fu denominato “Albergo della Catena” a causa di una catena che, disposta tra due colonnette, sbarrava il “vicolo della Catena di Pescheria” sul quale era situato. Un tempo l’uso di questo tipo di sbarramento aveva più di un significato: poteva servire a delimitare la proprietà, oppure ad evitare il passaggio di carri (ad esempio in prossimità di ospedali od ospizi), oppure, poste vicino a palazzi nobiliari, indicavano, quando erano tese, l’assenza del proprietario, o, se allentate, che il nobile era all’interno del palazzo. Il “vicolo della Catena di Pescheria”, scomparso nel 1933 in occasione dei lavori di isolamento del Teatro di Marcello, univa le scomparse “piazza Montanara” a “via di Porta Leone”, quest’ultima così denominata per la presenza in zona di un edificio di proprietà della nobile famiglia dei Pierleoni: probabilmente era proprio questo palazzo (passato successivamente ai Savelli ed agli Orsini) il riferimento al quale le catene venivano alzate o abbassate.
Gli scavi compiuti tra il Portico di Ottavia ed il Teatro di Marcello negli anni 1926-1933 modificarono completamente l’area, conferendole un aspetto di zona disastrata, isolando peraltro l’Albergo che risulta tuttora estirpato dalla sua originale compagine edilizia. L’edificio si presenta composto di tre unità: la prima, quella prossima al chiostro di S.Maria in Campitelli, sarebbe stata costruita sui resti di una torre medioevale. La seconda unità, quella centrale, presenta una curiosità piuttosto importante: a sinistra della porta di accesso si possono ancora notare i resti di un archetto, il quale, poggiandosi sui fabbricati antistanti, scavalcava il “vicolo della Catena di Pescheria”. La terza unità presenta invece due ghiere in laterizio: la prima è un arco di scarico, la seconda, minore e nascosta dal cespuglio, ha in comune con la prima il piano di imposta poggiante sulla colonna d’angolo. Nella foto 1 l’Albergo della Catena dalla prospettiva del Tempio di Apollo (al quale appartiene la colonna in primo piano), nella quale possiamo ammirare il raffinato e romanticissimo balconcino, poggiante su mensole marmoree. Oggi l’edificio, restaurato, è adibito a sede di uffici comunali.