Palazzo Mattei di Paganica (nella foto sopra), situato in via Paganica 4, fu eretto sulle rovine del “Teatro di Lucio Cornelio Balbo” e fa parte della cosiddetta “isola Mattei” insieme agli altri edifici di Giacomo Mattei, di Mattei di Giove e di Alessandro Mattei. Fu costruito nel 1541 per volontà di Ludovico Mattei, duca di Paganica (donde il nome), su progetto attribuito secondo alcuni a Nanni di Baccio Bigio, secondo altri al Vignola. La proprietà dell’edificio, una volta estintosi il ramo dei Mattei di Paganica alla fine del Settecento, passò ai Mattei di Giove e quindi ai marchesi dei Canonici Mattei, che in parte lo affittarono alla fine dell’Ottocento: qui infatti vi morì nel 1886 Marco Minghetti, come ricorda la targa affissa sulla facciata. Nel 1928 il palazzo fu venduto all’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, che tuttora lo possiede. L’ampia facciata presenta quattro ordini di finestre: al pianterreno finestre incorniciate, architravate ed inferriate su mensole con finestrelle sottostanti, al primo piano finestre architravate, al secondo piano, un ammezzato, finestre incorniciate quadrate, al terzo finestre incorniciate. Un bel portale, sovrastato dall’iscrizione “LUD MATTHAEIUS PETR ANT FIL LUD NEPOS” (ovvero “Ludovico Mattei, figlio di Pietro Antonio e nipote di Ludovico”) e da un balcone con balaustra, immette in un cortile a doppio ordine di logge. Le sale sono decorate con fregi attribuiti agli Zuccari, con una serie di “Storie di David”, scene bibliche e stemmi dei Mattei.
L’ala di Palazzo Mattei di Paganica che si protende verso via delle Botteghe Oscure fu aggiunta solamente nel 1640 su progetto del Brecciaroli, demolendo alcune abitazioni di proprietà dei Mattei e realizzando un altro corpo di fabbrica simile al precedente, diviso da questo da una fascia verticale di bugne. La facciata dell’edificio risultante fu completata da un unico cornicione con fascia sul quale appaiono maschere ed aquile (nella foto 1), queste ultime simbolo araldico dei Mattei.
Delle antiche abitazioni quattrocentesche dei Mattei rimane soltanto il piccolo edificio (nella foto 2) posto ad angolo con via delle Botteghe Oscure, caratterizzato da un’edicola che racchiude l’immagine della “Madonna della Provvidenza” (nella foto 3), anticamente chiamata “Vergine nella piazza dell’Olmo” per la presenza nei pressi di un grande olmo secolare. Particolarmente venerata questa Madonnella da quando, nel 1796, fu vista “piangere e muovere gli occhi” a causa dell’invasione francese nello Stato Pontificio, insieme ad altre Immagini Sacre quali la Madonna dell’Arco dei Pantani, la Madonna dell’Archetto, la Madonna Addolorata, la Madonna del Rosario o quella posta nella chiesa di S.Niccolò de’ Prefetti. Due targhe sottostanti ricordano ancora l’evento miracoloso: una di queste così recita “PASSEGGERO L’IMMAGINE CHE TU VENERI AVENDO IL 9 LUGLIO 1796 CON VARIO MOVIMENTO DEGLI OCCHI E ASPETTO BENIGNO CONFORTATO IL POPOLO SUPPLICANTE ATTRASSE A SE I CUORI E LODI DI TUTTI L’AMORE FILIALE POSE QUESTO RICORDO“.
La seconda lapide, in latino, così recita: “QUAM VENERARIS IMAGO CUM SEPT(IMUM) ID(US) IUL(II) AN(NO) CIƆIƆCCXCVI VARIO OCULORUM MOTU PROPITIO ASPECTU SUPPLICEM POPULUM REFICERET OMNIUM CORDA SIBI DEMERUIT ET EX CORDI LAUDES HOC AMOR M(ONUMENTUM) P(OSUIT)”, che costituisce la versione latina della lapide soprastante.
Segue, in italiano: “COL RECITARE LE LITANIE SI ACQUISTANO CC (200) GIORNI D’INDULGENZA CONCESSA PER INDULTO PONTIFICIO”; una seconda lapide ricorda: “EMANATO SOTTO IL DÌ 29 MARZO 1797 D’APPLICARSI ANCORA PER LE ANIME DEL PURGATORIO”.
L’icona è racchiusa in una cornice mistilinea in stucco, probabilmente del XVII secolo ed è sovrastata da un semplice baldacchino di legno. Il dipinto rettangolare, realizzato ad olio su tela, raffigura la Madonna a mezzo busto con le mani incrociate sul seno.
A testimonianza della venerazione che il popolo ha sempre avuto per questa Madonnella, fino a non molto tempo fa (in pratica prima del restauro dell’edificio e della Madonnella), tutt’intorno all’immagine vi erano numerosi ex-voto, inspiegabilmente rimossi (nella foto 4 la Madonnella ancora contornata dagli ex-voto).