Palazzo Casali (nella foto sopra) è situato al civico 23 di via della Stelletta, un tempo conosciuta come Strada di Campo Marzio e poi rinominata con il nome attuale dall’Albergo della Stelletta che in questa strada era situato e dal quale partivano “Vetture per l’interno dello Stato Pontificio e per tutte le parti degli Stati Esteri”. Il palazzo è di origine cinquecentesca ma le numerose ristrutturazioni che si sono susseguite nei secoli ne hanno mutato completamente l’aspetto: significativo della sua antica origine risulta, all’altezza del civico 22a, il resto di quello che doveva essere un arco a tutto sesto (nella foto sopra ed in dettaglio nella foto 1), probabilmente appartenuto ad un porticato poi murato.
L’edificio, di cui si ignora l’architetto, fu costruito per la nobile famiglia dei Casali, presente a Roma dal 1308, quando risulta in un atto di vendita tal Cecco come testimone. Numerosi furono i rappresentanti di questa famiglia tra i Conservatori in Campidoglio, ad iniziare da un Parente nel 1456, carica che fu mantenuta ininterrottamente dalla famiglia fino al 1860. I Casali risultano già nobili dal 1447, anno in cui risultano come tali in un atto notarile: importante fu la figura di Raffaele (morto nel 1545), abbreviatore apostolico e priore dei caporioni, al quale si deve appunto la costruzione di questo palazzo. Chi diede gloria al casato fu indubbiamente Antonio, nominato cardinale nel 1770 e prefetto del Buon Governo. L’ultimo dei Casali fu Giovanni Battista, annoverato tra i patrizi coscritti nella bolla benedettina, morto nel 1778: la figlia Maddalena, avendo sposato il marchese Stanislao del Drago, passò titolo e cognome al figlio Raffaele, che iniziò così il casato dei Casali del Drago come marchese di Riofreddo.
Anche tale casato si estinse nel figlio di Raffaele, il cardinale Giambattista, morto nel 1907; ma la figlia Maria aveva sposato nel 1859 il conte di Marazzano, Carlo Andrea Pelagallo, così che i Pelagallo ereditarono titolo marchionale e proprietà. Palazzo Casali presenta una facciata leggermente curva a tre piani, caratterizzata da due belle fasce marcapiano, con otto finestre cadauno, architravate al primo ed al secondo piano, riquadrate al terzo. Il portale, al civico 23, immette in un androne che conduce in un piccolo cortile dove è situata una fontana oggi costituita da un semplice tubo in ferro inserito in una parete (che probabilmente sostituisce un precedente beccuccio contenuto in un rosoncino o in una protome leonina) che versa l’acqua in un sottostante sarcofago in marmo bianco decorato con bassorilievi.
Sulla sinistra, prima di accedere al cortile, si apre un atrio (nella foto 2) dove si trova una bella scala marmorea che conduce agli appartamenti e che è ornato con busti antichi di personaggi romani: dovunque, sull’arco ribassato o sopra gli stipiti di porte e finestre, possiamo notare lo stemma araldico dei Casali del Drago (nella foto 3), costituito da un castello torricellato sopra il quale si trova una colomba con un ramo di ulivo nel becco.