Piazza Testaccio era denominata originariamente “piazza Mastro Giorgio” ed era la sede del mercato rionale, trasferito nel 2012 sempre all’interno del rione nell’area compresa tra via Beniamino Franklin, via Lorenzo Ghiberti, via Aldo Manuzio e via Luigi Galvani.
In passato il centro della piazza era occupato dalla Fontana delle Anfore (nella foto 1), realizzata dall’architetto Pietro Lombardi e qui inaugurata il 28 ottobre 1926. La fontana venne spostata in piazza dell’Emporio nel 1935, quando piazza Testaccio divenne sede del mercato. Dopo 80 anni, esattamente il 24 gennaio 2015, la fontana è tornata al suo posto originario, ovvero al centro di piazza Testaccio, come possiamo vedere nella foto in alto sotto il titolo. Il costo complessivo dell’opera, avviata nel maggio 2013, ammonta a circa 900.000 euro. Un riquadro di sampietrini circonda la fontana, mentre ai lati della piazza sono stati posizionate panchine in Iroko e ferro, affiancate da aiuole ricoperte da griglie in ferro decorato con le impronte delle foglie di platano.
La fontana, costituita da un armonioso gruppo di anfore (nella foto 2 in dettaglio) che ricordano il Monte Testaccio formatosi con le anfore rotte, è realizzata in travertino con una struttura a pianta circolare, divisa in quattro raggi da altrettante rampe di cinque gradini ciascuna, culminanti in un gruppo di anfore con unico zampillo centrale e vaschette laterali. Dodici colonnine circondano, su due diversi livelli, la graziosa ed elegante fontana. Lo stesso Lombardi realizzò, negli stessi anni, altre fontanelle come questa tutte allusive, nelle decorazioni, agli stemmi dei rioni o alle attività dei luoghi, come la Fontana dei Libri, la Fontana delle Arti, la Fontana delle Tiare, la Fontana della Pigna, la Fontana dei Monti, la Fontana della Botte, la Fontana delle Palle di Cannone e la Fontana del Timone.
All’angolo di Piazza Testaccio con Via Giovanni Battista Bodoni è situata una Madonnella (nella foto 3) raffigurante la “Madonna con Bambino”, copia eseguita nel 1929 di un’antica immagine risalente al 1653 un tempo conservata nella chiesa di S.Maria Liberatrice al Foro Romano e poi collocata, nel 1908, sull’altare della chiesa di S.Maria Liberatrice. Alla base un angioletto sostiene con le sue lunghe ali la cornice tonda, all’interno della quale vi è la seguente iscrizione: “S.MARIA LIBERA NOS A POENIS INFERNI“, ovvero “S.Maria libera noi dalle pene dell’inferno”. Sotto la cornice è posto un semplice lumicino e la scritta AVE MARIA. Un’altra copia di questa Sacra Immagine è posta in via Beniamino Franklin, all’angolo con via Galileo Ferraris.