Ponte Garibaldi, realizzato su progetto dell’architetto Angelo Vescovali, fu inaugurato il 6 giugno 1888 con la chiara intenzione di risolvere la comunicazione tra il rione Trastevere ed il centro della città, soprattutto dopo la costruzione di una nuova Stazione Ferroviaria in Trastevere. Denominato inizialmente “Ponte alla Regola“, fu successivamente dedicato all’eroe dei due mondi in ricordo delle sue imprese nella Repubblica Romana del 1849: infatti le 4 colonne, sovrastate da una sfera, collocate ai due accessi del ponte vollero ricordare le otto battaglie vinte da Giuseppe Garibaldi, con tanto di nomi e date di riferimento sopra incisi. Il progetto del 1877 venne inserito nel Piano Regolatore del 1883 e l’anno successivo iniziarono i lavori a cura dell’Impresa Zschokke-Terrier, terminati nel 1888. Lungo 121 metri e largo 20, all’epoca era il terzo per larghezza nella classifica mondiale: lo superavano infatti solo due ponti sulla Senna a Parigi. Originariamente era costituito da un pilone centrale e due arcate in ferro ma nel 1953 scattò l’allarme per l’abbassamento dell’arcata sinistra di 13 centimetri a causa dell’intensità del traffico. Fu così che tra il 1953 ed il 1958 si dovette compiere una notevole opera di ristrutturazione ad opera di un gruppo di architetti guidati da Bruno Zevi: la struttura fu sostituita da un manufatto in cemento armato costituito da due arcate a sesto ribassato ed a tre cerniere, ognuna della luce netta di 55 metri e realizzata con centine metalliche incorporate; inoltre, vennero realizzate nuove ringhiere-parapetto e venne ampliata la larghezza della sede stradale a 23 metri.